Mindful music -  percorso per bambini da 1 a 10 anni

I bambini, fin dai primi mesi di vita, trascorrono spontaneamente molto tempo nel qui e ora attraverso il gioco. Un bambino di un anno passerà interi minuti nell’esplorazione visiva, tattile, sonora e, spesso, anche gustativa di uno strumento musicale mai visto prima. Con la crescita si può scegliere di portare la mindfulness nelle loro attività, così da coltivare quell’attitudine alla consapevolezza. 

La musica, il suono e il movimento possono diventare esperienze integrate, legate all’esplorazione e al gioco, con la finalità di:

• ascoltare ed esplorare i suoni prodotti dal proprio corpo e dalla propria voce e imparare a esserne consapevoli
• potenziare la coordinazione dei movimenti
• imparare a riprodurre e usare cellule melodiche e ritmiche, anche all’interno di un dialogo sonoro
• favorire il movimento libero nello spazio con lo sviluppo e il potenziamento della percezione sensoriale
• prevenire i disturbi di comunicazione e di relazione
• coltivare l’attitudine empatica
• stimolare l’attenzione, la memoria e le funzioni esecutive
• promuovere l’espressione e la condivisione delle emozioni

La musica, e dunque la musicoterapia mindful, sono responsabili dell’attivazione di vaste aree cerebrali come anche del raggiungimento di un equilibrato stato fisiologico del sistema nervoso.

Tale disciplina trova conferma delle sue basi scientifiche in numerosi studi compiuti negli ultimi decenni.

A cura delle musicoterapeute dott.ssa Francesca Abignente e dott.ssa Anna Sofia Paryla

Presso il Centro Mindfulness Firenze

Sound Om – Logo a cura di Moldesign

Mindful music – un percorso di crescita personale tramite la musica 

Il percorso offre la possibilità di imparare a usare in modo consapevole (mindful) le potenzialità della musica, permettendo così di riconnettersi con le proprie sensazioni corporee, le quali custodiscono i vissuti emotivi (e talvolta anche traumatici), che grazie a un processo di accettazione possono essere trasformate.

Uno degli obiettivi fondamentali per un percorso di crescita è quello di ritrovare la propria essenza dalla quale tendiamo ad allontanarci per mezzo di numerose e automatiche distrazioni.

La musicoterapia mindful prevede quindi l’utilizzo della musica, del suono e del movimento per:

• facilitare l’acquisizione di uno stato mentale consapevole
• incrementare l’autostima
• coltivare l’attitudine empatica
• stimolare l’attenzione, la memoria e le funzioni esecutive
• promuovere l’espressione e la condivisione delle emozioni
• acquisire strategie per la gestione delle conseguenze dello stress e degli stati di ansia
• esplorare la propria identità sonora
• riconnettersi con i propri vissuti emotivi

La musica, e dunque la musicoterapia mindful, sono responsabili dell’attivazione di vaste aree cerebrali come anche del raggiungimento di un equilibrato stato fisiologico del sistema nervoso.

Le attività NON richiedono alcuna competenza musicale né mirano ad acquisirne e vengono svolte con musicoterapeuti qualificati.

Tale disciplina trova conferma delle sue basi scientifiche in numerosi studi compiuti negli ultimi decenni. 

A cura delle musicoterapeute dott.ssa Francesca Abignente e dott.ssa Anna Sofia Paryla

Presso il Centro Mindfulness Firenze 

Riprendo finalmente tra le mani questo sito, andato in pausa per circa un anno a causa di due piccoli stravolgimenti: un trasloco dalle Marche alla Toscana e un bambino arrivato nella nostra famiglia a pochi giorni di vita, con adozione nazionale.

Scoperte

Mi sono così trovata a dover fare tesoro della mia esperienza professionale per cercare di accogliere il bambino nel migliore dei modi e, sì, è anche grazie alla musica e ai suoni che abbiamo iniziato a conoscerci e abbiamo creato un legame forte. La musica è stata una strategia nei momenti più difficili (quante ore di canto per fargli l’aerosol quando ha avuto la bronchiolite), ma è stata anche il mezzo più semplice per infondergli sicurezza nei momenti di passaggio più importanti. Il mio ultimo post su questo blog parlava proprio di musicoterapia e adozione e sono ancora più convinta che la musicoterapia sia una risorsa alla quale le famiglie adottive dovrebbero poter attingere con molti meno ostacoli.

Il trasferimento in Toscana, a Scandicci (Firenze), era desiderato da diversi anni e per me è stato un ritorno a casa, ma questo non toglie che, sia io che mio marito, abbiamo lasciato a Fermo e a Macerata una grande famiglia di colleghi e collaboratori con i quali nei sei anni di vita in quelle zone abbiamo costruito delle solide realtà professionali e non solo.

Continuerà, anche se a distanza, la collaborazione con l’associazione di musicoterapia Comusicando, fondata a Macerata con le colleghe nel 2014 e che ora vanta iscritti anche dall’Abruzzo, dall’Emilia Romagna e dalla Toscana.

Ci tengo a dedicare un pensiero di ringraziamento anche a tutti i collaboratori delle strutture che mi hanno vista andare via da un giorno all’altro (perché la mia gravidanza è durata 48 ore e non 9 mesi!), i centri diurni, le comunità, i nidi d’infanzia, le associazioni e tutti i genitori e i bambini incontrati negli anni con la libera professione, grazie per avermi fatto sentire a casa e grazie per aver compreso la mia necessità di dedicare tutto il tempo al mio splendido bambino. E non sarei stata così serena, se non avessi avuto una rete di colleghi pronti a sostituirmi nel migliore dei modi. Fate parte delle mie radici, grazie di cuore.

Ora, però, si riprende il volo.

Grazie all’associazione di famiglie adottive “Genitori si diventa” per aver voluto inserire i nostri laboratori di espressività musicale tra le attività per i bambini dei partecipanti all’Assemblea Nazionale. Quello della musicoterapia nell’ambito dell’adozione è un argomento che, insieme alla futura collega Maria Delle Grotti stiamo approfondendo da più di un anno. La caratteristica determinante di tutto l’iter adottivo è la costruzione di una relazione (una relazione scelta, come ci ricorda l’etimologia del termine “adottare”) e in questo la musicoterapia può intervenire come elemento agevolatore.
Alla fine del primo laboratorio, senza che noi dicessimo niente, alcuni bambini si sono avvicinati ai pennarelli e ai fogli che avevamo lasciato su un tavolo e hanno chiesto di poter disegnare. Vi regalo la foto di uno di questi disegni, credo che non servano altre parole.

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Tutti SU per terra! è un progetto che si basa sull’idea di lavorare sinergicamente, attraverso varie discipline, per aiutare i bambini e ragazzi a rielaborare l’evento traumatico vissuto con il terremoto, insieme e nel più breve tempo possibile. Rivivere ed esprimere le varie emozioni e rappresentare vissuti e ricordi, così da poter rielaborarli in maniera piacevole ed efficace.

Tre gruppi classi lavoreranno in parallelo con la musicoterapia, la terapeutica artistica e lo yoga per poi ritrovarsi ed esprimersi insieme attraverso questi diversi canali.

Musica, arte e corpo per condividere e comprendere, per fare del nostro vissuto un importante bagaglio di forza e consapevolezza.

Chiunque fosse interessato a leggere di più sul progetto e sui professionisti che se ne occupano (e magari a fare una donazione per sostenere la nostra idea!), può fornirci il suo indirizzo email e invieremo maggiori dettagli.

L’avvio del progetto “Piccole Note”, ideato con la collega Claudia Sartori e in collaborazione con l’associazione di musicoterapia Comusicando, è finalmente alle porte!

Prima di iniziare, abbiamo deciso di incontrare i genitori che hanno mostrato interesse per la proposta (anche gli indecisi sono i benvenuti!), così da poterci presentare e poter approfondire insieme la struttura degli incontri.

La nostra formazione come musicoterapiste ci ha portato a immaginare un lavoro incentrato prevalentemente sulla relazione e sulla prevenzione di disturbi comunicativi, così da poter offrire una proposta diversa rispetto alla propedeutica musicale già, per fortuna, così diffusa nei nidi d’infanzia. Il coinvolgimento attivo dei genitori è un elemento chiave che permette di creare una continuità delle attività sonoro-musicali anche nella vita quotidiana, con un’attenzione consapevole all’ecologia sonora del contesto domestico.

Il progetto prevede un ciclo di dieci incontri di un’ora circa, una volta a settimana, per piccoli gruppi divisi in base all’età dei bambini. Essendo la prima volta che proponiamo in zona quest’attività, abbiamo scelto di lanciare il primo ciclo di incontri al prezzo di 10 euro a settimana (invece di 15), ma per i genitori che vorranno partecipare con più di un figlio sono previsti ulteriori sconti.

Gli appuntamenti si svolgeranno presso il Centro Olistico Vidya in Viale Casabianca 20, Fermo.

Vi aspettiamo!

Suonare o giocare? Per i bambini non c’è differenza! Per loro, in particolare per i più piccoli, suonare significa giocare e giocare significa esplorare, conoscere il mondo attraverso un’esperienza in cui il movimento e la vocalità generano il suono. Il progetto Piccole note nasce per coinvolgere attivamente i genitori nelle varie fasi dell’esplorazione sonora e, insieme, comprendere le potenzialità della musica come canale privilegiato della comunicazione.

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A breve io e la collega Claudia Sartori pubblicheremo le date delle due presentazioni gratuite che stiamo organizzando per la città di Fermo e per Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Intanto non esitate a contattarci per maggiori informazioni!

Uno studio della Cochrane conferma, ancora una volta, la differenza di risultati ottenuti con la musica IN terapia e con la musica COME terapia. In questo articolo pubblicato ieri su Repubblica troverete anche l’intervista al collega Stefano Martini, presidente della FEDIM, Federazione Italiana Musicoterapia, il quale spiega l’importanza della figura professione del musicoterapista nell’applicazione della musica con pazienti oncologici.

Eccoci! Con l’autunno ripartono finalmente le attività di musicoterapia a Fermo, Porto San Giorgio e a Macerata! (su richiesta anche a Porto Sant’Elpidio)

Connie Tomaino, collaboratrice di Oliver Sacks e fondatrice e direttrice dell’IMNF, Institute for Music and Neurologic Function, parla degli effetti della musica sui pazienti con Alzheimer. Potete leggere a questo link la sua testimonianza.